Anche quest’anno il 27 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Turismo.
Istituita nel 1979 (in Spagna a Torremolinos) dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO – Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di “promuovere un turismo responsabile, sostenibile e universalmente accessibile”), entra in vigore per la prima volta nel 1980. La scelta di scegliere il 27 settembre come data simbolo venne fatta in considerazione del decimo anniversario dell’adozione degli Statuti del UNWTO, proprio il 27 settembre 1970.
L’UNWTO vuole richiamare l’attenzione all’impatto che sta apportando l’uomo sul pianeta, ma anche alle opportunità da cogliere al fine di far crescere il settore in modo sempre più inclusivo e sostenibile nel tempo. In altri termini, vuole sottolineare l’importanza imprescindibile che si cela nel mettere il capitale umano e il pianeta al primo piano.
IL TURISMO DESTAGIONALIZZATO – Secondo una analisi della Coldiretti, quasi sei turisti su dieci (58%) visitano frantoi, cantine, stalle e caseifici per acquistare prodotti locali del territorio direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione a tavola, con il pick your own e le ‘adozioni a distanza’ di ulivi e pecore che rinsaldano e rendono duraturo il rapporto con il territorio destagionalizzando il turismo. L’analisi evidenzia che il cibo rappresenta addirittura per il 17% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame
Secondo un sondaggio condotto sul sito di Coldiretti Puglia il 65% di consumatori e turisti è interessato al ‘pick your own’ la raccolta delle olive con le proprie mani e alla produzione del proprio olio, al contatto diretto con l’agricoltore e il frantoiano per il 59%, alle degustazioni guidate il 73%, oltre a eventi ed attività artistiche negli oliveti per il 43%.
Boom anche dei tour e degustazioni in cantina dove il vino è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento” – aggiunge Coldiretti Puglia – attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol.
Il cibo è la voce più importante del budget della vacanza con un terzo della spesa turistica destinato alla tavola, superando quella per l’alloggio, trainata dalla voglia di convivialità. Il turismo enogastronomico – spiega Coldiretti – rappresenta un mercato di sbocco privilegiato delle specialità alimentari locali ma anche un volano di sviluppo per i territori. Dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico e culturale dell’enogastronomia – precisa la Coldiretti regionale – dipendono, infatti, molte delle opportunità di crescita economica ed occupazionale.