Estate 2022, Ormas (Presidente Fiavet Puglia): «i dati? Non è tutto oro quel che luccica»

«Se si analizzano i primi dati, il quadro generale del settore turistico quest’anno sembra sorridere. Ma andando più a fondo, non è proprio così». Parola di Beppe Ormas, Presidente della Fiavet Confcommercio Puglia. «Escludendo la settimana di Ferragosto – afferma – ci sono molte promozioni in giro, il che vuol dire che non c’è il tutto esaurito. Non siamo decisamente ai periodi pre-Covid. Dal mio osservatorio privilegiato, posso dire che le vendite sono rallentate da circa un mese. L’unico motivo, soprattutto ad agosto, sono i soldi: o non ci sono, o c’è il timore che finiscano. Naturalmente, sono le mie prime sensazioni, in attesa di conoscere i dati ufficiali».

Il Presidente Beppe Ormas

Molto scetticismo da parte dei potenziali viaggiatori potrebbe dipendere, soprattutto per quanto riguarda i viaggi all’estero, dalle notizie di stampa degli ultimi giorni. «I media sono pieni di news – aggiunge il Presidente della Fiavet – che parlano di voli sospesi o cancellati. C’è paura di andare all’estero o di non arrivarci: l’Egitto sarebbe dovuta essere una destinazione top, ma è stata un flop. Per non parlare di altre destinazioni orientali. Certo, non abbiamo avuto cancellazioni, ma non nuove prenotazioni.»

Capitolo crociere. Qui sembra che la situazione sia diversa. «Le grandi Compagnie di navigazione – dice Ormas – hanno puntato su prezzi molto competitivi, almeno sino ad agosto. E hanno riempito le navi. Il mercato si è ripreso.»

Critica, invece, la posizione del Presidente Fiavet rispetto a quanto sta accadendo in Puglia. «Molti miei clienti – conclude –  si lamentano dei prezzi troppo alti dei servizi accessori a fronte di una qualità scadente. Manca, molte volte, la proporzione tra quel che si pretende e quel che si offre: si può chiedere anche una somma elevata per un posto al sole, ma ne deve valere davvero la pena. E i turisti questo lo comprendono molto bene».

In viaggio 27 milioni di italiani, l’88% resta in Italia

Il nuovo picco dei contagi, l’inflazione, il caro energia e la percezione di instabilità politica del paese si fanno sentire sulle partenze estive degli italiani. Secondo un’indagine di Confcommercio con Swg molti andranno in vacanza – 27 milioni, come nel 2019 – ma la recrudescenza pandemica fa crollare le partenze di luglio a 12,3 milioni rispetto ai previsti 16,8 milioni. Rincari e crisi politica incidono su agosto e settembre: si riducono di 3 milioni i viaggi di 7 giorni o più e aumentano quelli di durata media (3-6 giorni) e soprattutto i mini break. In calo anche il budget, specialmente sulle vacanze di media durata.

Per quanto riguarda il budget quello per le vacanze di media durata scende da 541 euro previsti a giugno a circa 475, e da 1.252 a 1.117 euro per i viaggi più lunghi. Nel complesso – prosegue l’analisi di Confcommercio e Swg – il numero delle partenze nel trimestre preso in considerazione scende dai 52,3 milioni previsti un mese fa a 48,6 milioni ragionevolmente stimabili ad oggi. In sintesi, meno vacanze, per periodi più brevi e spendendo di meno. Come è logico che sia, la percentuale di coloro che hanno già prenotato sale dal 31% di un mese fa al 41% di oggi, mentre resta stabile al 15% la quota di coloro che non hanno prenotazioni da fare in quanto viaggiano utilizzando soluzioni autonome: mezzi propri, pernottamenti in case di proprietà o presso amici o parenti. Più di un terzo degli intervistati è però ancora nella fase di consultazione delle offerte disponibili.

Dei 27 milioni di connazionali che secondo l’indagine di Confcommercio con Swg andranno in viaggio una o più volte tra luglio e settembre pernottando a destinazione, l’88% ha scelto l’Italia mentre il 12% andrà all’estero – per lo più in Europa – soprattutto per vacanze di 7 giorni o più ad agosto e settembre, dove si registra un picco del 28%. Il mare è sempre in testa, con il 44% delle preferenze che diventa il 51% se si considerano solo le vacanze principali di 7 o più giorni. Segue la montagna al 15% – valore in linea con lo storico di questa tipologia – mentre le vacanze nelle città, specialmente quelle d’arte, e nei piccoli borghi, sommate raggiungono quota 21%. In Italia, dove la Puglia resta la meta più ambita, vince la volata per il secondo posto l’Emilia Romagna, seguita da Toscana e Sicilia, mentre la Sardegna, probabilmente vittima più di altre regioni del costo dei collegamenti, scende in settima posizione, dalla quarta che occupava un mese fa. Compare invece tra le prime 5 la Liguria. Pressoché immutata invece in un mese la hit delle mete estere, con Grecia in vetta tallonata però dalla Spagna e, a seguire, Francia e Croazia.