Workshop della Fiavet Puglia in Albania, ecco il reportage di Marisa Ingrosso, inviata de “La Gazzetta del Mezzogiorno”

di Marisa Ingrosso*

ALBANIA – «Vede il porto di Durazzo, i camion allineati all’imbarco, le recinzioni e, attorno, la città, i palazzi nuovi? Qui 20 anni fa c’era il nulla. O, meglio, c’era una spianata fangosa con vagoni e container abbandonati, in cui vivevano bambini sporchi, deperiti, poverissimi». Michele Viola, stringe gli occhi a fessura e fa un cenno d’intesa a Luigi Maurino, che gli è accanto e annuisce. Tour operator il primo (Goodays della Basic One di Bari), agente marittimo (Navitalia.com) e presidente di Assonautica Bari il secondo, conoscono la costa albanese come le loro tasche. Sono entrambi a bordo del traghetto «Blu» della GNV-Grandi Navi veloci che copre la tratta Bari-Durazzo, assieme a una delegazione di agenti di viaggio. Questi provengono da tutta la Puglia e dal Materano e sono, per lo più, aderenti alla sezione pugliese della Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo (Fiavet Apavet – Confcommercio), presieduta da Giuseppe Ormas.

Da sinistra Piero Innocenti, Michele Viola e Federico Berto (GNV)

Sono una cinquantina e – spiega Piero Innocenti che della Fiavet Puglia è presidente vicario – in Albania hanno due obiettivi: approfondire i rapporti di collaborazione con la sponda opposta dell’Adriatico e rendersi conto di persona delle peculiarità dell’accoglienza albanese (hotel, camere, servizi, lidi, trasporti, distanze, collegamenti), prima di proporla ai propri clienti. Hanno quindi organizzato questo «II Meeting Albania/Fiavet Puglia – 2022». «Il primo incontro – continua Innocenti – si svolse nell’ottobre del 2019 e gettammo le basi per una serie di accordi. Poi arrivò il Covid. Furono mesi terribili per noi e fu anche grazie all’azione del nostro sindacato, la Fiavet, se siamo riusciti a ottenere almeno quei ristori che ci hanno permesso di sopravvivere alla crisi ed essere qui».

Superata – si spera per sempre – la pandemia e nonostante i timori legati all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le preoccupazioni per il caro-vita, gli operatori sono persuasi che l’Albania, che è già oggi una consolidata meta turistica, crescerà ancora nei prossimi anni. Per capire il perché basta, letteralmente, guardarsi attorno: qui è tutto un immenso cantiere al servizio del turismo. Se da Durazzo si lavora a un collegamento ferroviario veloce con Valona, a Tirana, la capitale, l’anno prossimo sarà inaugurato l’enorme casinò cittadino e mentre gru, minareti e hotel-grattacielo disegnano una dinamica verticale, a livello strada si creano corridoi boschivi urbani e musei.

«Qui a Valona – spiega la vicesindaca della città Aulona Veizi, durante l’incontro con Fiavet Puglia – il nostro lungomare è stato completamente rifatto con piste ciclabili, ampi marciapiedi e panchine coperte di pannelli solari per ricaricare le batterie dei cellulari. È già aperto il cantiere per la realizzazione di un grande porto turistico. Dobbiamo farci trovare pronti per l’apertura del nuovo aeroporto di Valona, tra 2 o 3 anni». Senza contare che la litoranea sarà arricchita di una grande piscina pubblica, mentre a sud è in fase di ultimazione una nuova super-strada con un tunnel che attraversa i monti Acrocerauni.

Nicola Vassallucci (vicepresidente Fiavet Bat) e la vicesindaca di Valona Aulona Veizi

Il mare? Senza infamia e senza lode in città, ma molto ben servito. E poi lì difronte c’è il Parco marino nazionale di Karaburun-Sazan, un’area selvaggia (non c’è elettricità ed è vietato costruire) in cui, però, hanno attrezzato lidi eco-compatibili. Ombrellino e due lettini in questo «paradiso»? Costano 12 euro al giorno.

Secondo Vasil Bedini, presidente dell’Associazione turistica albanese, «a luglio e agosto il 70% dei visitatori proviene dall’Italia». Stando all’Istat albanese, a luglio 2022 sono arrivati 1.403.333 stranieri (+21,1% rispetto a luglio 2021) e l’incremento dei primi 7 mesi del 2022 è del 39% rispetto al 2021. E Veizi precisa: «Non solo lidi e città, vogliamo valorizzare risorse naturali e culturali e puntare su agriturismo ed enogastronomia. Di qui, per esempio, ogni turista ripartirà con un’ampolla del nostro olio extravergine».

La rotta è tracciata. L’Albania ha scelto «dove» essere tra 20 anni.

*inviata della Gazzetta del Mezzogiorno, l’articolo è stato pubblicato in edizione nazionale il 26 ottobre 2022