Commissioni, Fiavet batte Lufthansa. Innocenti: sentenza che farà giurisprudenza

«La sentenza del Tribunale di Milano che condanna la Lufthansa e dà ragione alla Fiavet, costituisce un precedente importantissimo per le agenzie di viaggi che farà certamente giurisprudenza».  Lo afferma il vicepresidente nazionale vicario nonché presidente regionale pugliese della Fiavet, Piero Innocenti, nel commentare la decisione dei giudici milanesi di dichiarare illegittima la modifica unilaterale della commissione sui biglietti aerei dall’1% allo 0,1% operata nel gennaio 2016 dalla Compagnia tedesca.

«La nostra è stata – prosegue Innocenti – una battaglia di principio e di diritto. Di principio, perché le agenzie di viaggi, che non sono una associazione solidaristica ma una impresa commerciale, devono essere remunerate per il loro lavoro, altrimenti sarebbero condannate al fallimento. Di diritto, poiché, come giustamente ha concluso il nostro legale, l’avv. Lucarelli, la decisione della Lufthansa assunta unilateralmente e non concordata sulla commissione spettante all’Agente mandatario, fissandola al valore simbolico dello 0,1%, nega la remuneratività del contratto e viola i principi di buona fede e correttezza che sono alla base dell’esecuzione degli accordi commerciali».

La fondatezza delle ragioni della Fiavet si basa, difatti, sulla effettiva “remunerazione commissionale” degli agenti di viaggi, ovvero il diritto a percepire in modo effettivo adeguate commissioni. «Tutto questo – ribadisce Innocenti –  nel rispetto della natura onerosa del contratto di mandato alla vendita della biglietteria aerea e tenendo conto dei costi fissi obbligatori sostenuti per mantenersi nel “circuito IATA”, ben maggiori della commissione che avrebbero voluto riconoscerci e la cui differenza, una volta versata, darà un po’ di ossigeno alle nostre casse». Va tuttavia rimarcato che «la percentuale dell’1% – conclude il vicepresidente vicario Fiavet – non è remunerativa. La sentenza, però, è un primo passo per la riformulazione del nostro compenso che, a seguito della tragedia commerciale mondiale in corso, dovrà essere necessariamente rivalutato».

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