Giornate, le ultime, cariche di importanti decisioni e di passaggi chiave per il mondo del turismo. Dopo il parere favorevole del Consiglio di Stato, Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che disciplina l’organizzazione del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, completando così definitivamente il passaggio del dipartimento turismo dal Mibac al Mipaaft iniziato a luglio scorso. “Andiamo oltre le polemiche. A quanti non hanno mancato di criticare lo spostamento del settore sotto l’agricoltura, continueremo a dimostrare con i fatti come sia stata una scelta politica vincente. Rilanceremo il turismo, che avrà molta più importanza e dignità di quanta ne avesse fino ad ora” ha commentato il ministro Gian Marco Centinaio.
Dopo aver in parte risolto la spinosa questione dei balneari (è stato raggiunto un accordo per sospendere per altri 15 anni gli effetti della cosiddetta direttiva Bolkestein) sono varie le questioni aperte che attendono il ministro del Turismo.
La più scottante è quella dell’Enit su cui Centinaio, che proviene dal settore, aveva promesso “nomi tecnici perché basta con gli amici degli amici degli amici”. In queste ore si è aggiunto un importante tassello. Per il consigliere e membro del cda di pertinenza delle Regioni la Sicilia ha infatti designato l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo e ora la parola finale spetta alla Conferenza Stato-Regioni che si riunisce il 13 febbraio. Se verrà confermata la nomina di Pappalardo, per la prima volta il rappresentante delle Regioni sarà un assessore in carica. Nelle scorse settimane il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina del presidente Giorgio Palmucci, già presidente di Confindustria Alberghi. Ancora da nominare il terzo consigliere e membro del cda dell’ente del turismo, che sarà scelto dal ministro sentito il parere delle associazioni di categoria. Tra i nomi che circolano con più insistenza quello della professoressa della Bocconi ed esperta di economia del turismo Magda Antonioli.
Altra questione sui cui operatori e associazioni reclamano un’azione senza precedenti è l’abusivismo, vera piaga del settore su cui l’Italia vanta il triste primato di essere “campionessa europea” e su cui Centinaio ha promesso aspra battaglia con un codice identificativo nazionale per tutti coloro che vogliono fare ricettività. Codice alla cui realizzazione Airbnb ha dato piena disponibilità. Ma secondo il ministro l’illegalità si estende anche agli altri settori: “Vogliamo – ha detto nei mesi scorsi – una legge quadro sulle professioni all’interno del turismo perché ci rendiamo conto che ci sono personaggi che si inventano agenti di viaggio, tour operator, guide turistiche”.