La Fiavet Puglia difende a spada tratta la legge regionale pugliese sulle agenzie di viaggi approvata all’unanimità nel maggio scorso (17/2019), contestando l’ipotesi di incostituzionalità pavesata dall’ Antitrust il 3 giugno scorso e plaudendo alla decisione di Palazzo Chigi (19 giugno) di non impugnare il testo, non accogliendo dunque le segnalazioni dell’Authority. Per il vicepresidente vicario nazionale e presidente della Fiavet Puglia, Piero Innocenti, tra i principali fautori del nuovo testo di legge, “il testo è stato dibattuto e lavorato di concerto per un anno e mezzo, quindi varato all’unanimità, anche grazie all’ottimo lavoro di concertazione, di confronto e di studio dell’assessore al Turismo, Loredana Capone. Del resto, le argomentazioni dell’Antitrust non ci sembrano affatto fondate, anche perchè, ad esempio, regolamentare la figura dei direttori tecnici si era reso necessario per arginare l’abusivismo, garantendo al cliente tutte le garanzie che gli spettano come il fondo di garanzia e la responsabilità civile”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore nazionale di Fto, Gabriele Milani. “La Puglia è stata pioniera – ha detto – nel recepimento della direttiva pacchetti, ergendosi a modello per le altre Regioni, soprattutto ora che sono in fase di riscrittura leggi come quella del Lazio e della Lombardia. Stesso dicasi per i direttori tecnici, di cui il Garante contesta l’esame di abilitazione e l’esclusività in un’unica agenzia di viaggi. Il parere dell’Antitrust è sbagliato, poichè siamo in un momento di revisione del quadro normativo che include la riforma delle professioni e lede gli interessi di imprenditori che pagano tasse, stipulano assicurazioni e fondi di garanzia a tutela del viaggiatore, creano posti di lavoro pagando contributi e si adeguano alle nuove normative su fatturazione elettronica, studi settore, privacy e via dicendo”.
Anche Assoviaggi per voce del suo presidente Gianni Rebecchi, ritiene che “quelle dell’Authority siano “osservazioni incomprensibili che rischiano di avere un effetto sul turismo in generale e sulle agenzie di viaggi in particolare, anche perché arrivano nel bel mezzo della discussione sulla legge delega”. Sulla stessa linea, infine, Aiav con il suo presidente Fulvio Avataneo: «E’ folle il parere dell’Antitrust. Mi sorprende che a sentenziare su una materia tanto delicata sia chiamato un ente che – in questo caso – dimostra di non aver capito nulla di ciò di cui si parla”.