Innocenti alla Regione: prima di firmare le ordinanze, consultateci

di Rita Schena*

«Ma io dico: ci siamo resi conto del danno che è stato fatto prima firmando l’ordinanza che
prevedeva la quarantena per chi rientrava da Malta, Grecia e Spagna e poi modificandola dopo neanche 24 ore? Le persone hanno perso soldi e prenotazioni che non è possibile rimborsare. Ho mandato personalmente messaggi all’assessore regionale Capone, non per difendere la mia categoria di agenti di viaggio, ma per far capire che una decisione del
genere doveva essere prima condivisa con noi professionisti del settore. Poi, se il decisore
politico voleva imporre comunque la quarantena bene, ma almeno noi avremmo potuto spiegare perché è stata una decisione terribile».
Piero Innocenti è il presidente Fiavet Puglia e il vice presidente vicario nazionale di
Fiavet Confcommercio, da giorni (in realtà da mesi) sta cercando di governare le fila di
un anno particolarmente duro per il turismo nazionale e locale.
Presidente, la direttiva regionale sulla quarantena per chi rientra da alcuni Paesi europei ha fatto immediatamente scattare l’allerta per i crocieristi attesi a Bari per l’imbarco del 29 agosto sulla nave Msc e diretti in Grecia. Cosa sta succedendo?
«Che il problema non sono solo i crocieristi, ma anche i tanti turisti che sarebbero dovuti partire in questi giorni per Malta, Grecia e Spagna e rientrare a Bari e in Puglia dopo
ferragosto. Sono piovute disdette con anticipi già versati e che non si possono rimborsare.
Le agenzie di viaggio sono state inondate di telefonate, clienti spaventati… è stato il panico al quale ora si sostituisce la rabbia. Ma come, in 24 ore si cambia idea e dalla quarantena si passa all’obbligo di tampone? Intanto le disdette sono state tantissime, il danno incalcolabile».
Il problema è stata la tempistica?
«Certo. Questa è la settimana di ferragosto, si tocca il numero più alto di partenze. Ripeto, il
danno fatto è terribile. Già la nostra categoria è in ginocchio. Abbiamo sudato sette camicie
per vendere almeno nelle settimane centrali del mese e proprio ora si scatena questo
delirio? Ma perché se c’è un problema di carattere sanitario si consultano i medici e se c’è un problema in ambito turistico non si sentono i professionisti del settore? Una comunicazione preventiva forse avrebbe evitato di scatenare il panico. E, ripeto, di far perdere un sacco di soldi, a noi agenti di viaggio, ma soprattutto ai turisti».
I crocieristi che si imbarcheranno da Bari sono solo una parte del problema?
«Sì, e paradossalmente sono i più tutelati. I livelli di sicurezza che Msc ha attivato seguendo alla lettera le linee guida dettate sono altissimi. Basti pensare che a ogni attracco i crocieristi non potranno scendere in visite private ma solo con le escursioni
organizzate, altrimenti resteranno a bordo. Ogni volta è presa la temperatura, saranno
super controllati. Ecco perché imporre una quarantena al rientro proprio a loro non ha
senso. Bastava chiamare un qualsiasi agente di viaggio per aver chiara la situazione».
L’attenzione è molto puntata sulle crociere, è un settore così importante?
«Assolutamente sì e non solo per i turisti. Abbiamo fatto di tutto per avere il porto di Bari
come attracco. L’importanza è nell’indotto che muovono le navi da crociera e non intendo
solo i turisti, le guide, i negozietti di souvenir. La vera partita si gioca sugli approvvigionamenti. Bari come imbarco significa che da qui vengono caricare merci
necessarie a una città galleggiante. Significa. solo per fare un esempio, che i caseifici
di Gioia del Colle avranno grossi ordinativi per mozzarelle e formaggi da portare a bordo. E
così per frutta, vini, tutto quello che serve e che in parte si compra dal territorio di
approdo. E se si evitano colpi di testa ulteriori, Msc sarà solo l’inizio».

Cos’altro si muove per il porto di Bari?
«Non è ancora ufficiale, ma da quanto ho appreso anche Costa Crociere si sta organizzando per riprendere il largo da Bari con una delle sue navi, a partire dalla prima settimana di
settembre. Ma c’è bisogno di sicurezza, non di ordinanze che scatenano il panico. E non sono uno che pur di ottenere vantaggi per la propria attività è disposto a sacrificare la sicurezza sanitaria. Io sono per garantire la massima sicurezza, applicando tutte le regole: pensi che quando fu firmato il decreto per far riaprire le agenzie di viaggio il 14 maggio ero tra i contrari. Io avrei aspettato».

*L’intervista è stata pubblicata sulla “La Gazzetta del Mezzogiorno” di venerdì 14 agosto 2020