Nuovo collegamento per Madrid con Iberia dal 1° Luglio

Aeroporti di Puglia comunica che, dal 1° luglio 2019, la compagnia spagnola Iberia Express avvierà un proprio collegamento tra Bari e Madrid. Il volo, attivo sino al prossimo 13 settembre, sarà operato ogni lunedì e venerdì.

Il Presidente di Aeroporti di Puglia, Tiziano Onesti (nella foto), commentando l’annuncio della nuova rotta, sottolinea che “questo volo arricchisce il network di destinazioni internazionali collegate alla Puglia, nel quadro di una strategia, che, da un lato, punta a incrementare le connessioni offerte e, dall’altro, mira a far crescere, per numero e qualità, le compagnie attive negli aeroporti della nostra Società: con Iberia Express, infatti, si rafforza la presenza del gruppo IAG holding, già operante su Bari e Brindisi con British Airways e Vueling. Un’offerta così articolata – prosegue Tiziano Onesti – permette di sviluppare il mercato e di intercettare diversi segmenti di traffico; inoltre, l’avvio di questo volo favorisce una migliore accessibilità ai maggiori snodi intercontinentali europei. La capitale spagnola, infatti, oltre a essere l’hub della compagnia iberica, è uno dei principali punti di collegamento in prosecuzione con il Centro e Sud America, mercato sul quale il vettore Iberia è uno dei più importanti player. Peraltro, la scelta di operare i voli verso Madrid ogni lunedì e venerdì può rappresentare un’interessante opportunità per attrarre quanti – anche dalla Spagna – vorranno trascorrere un soggiorno all’insegna dell’arte e della cultura, nonché di una eccellente offerta enogastronomica”.

Per Thomas Weimann, Head of network, Scheduling & slots di Iberia Express, “questa nuova rotta dimostra l’attenzione di Iberia express al mercato italiano ed è un atto di fiducia nei confronti della Puglia. Ci auguriamo che sempre più turisti spagnoli possano godere delle attrazioni che Bari e questa parte della costa italiana hanno da offrire. In aggiunta, questo nuovo servizio fornirà più possibilità per i pugliesi che vogliono volare a Madrid, ma anche di collegarsi con più di 130 destinazioni che il gruppo Iberia offre attraverso questo hub.

Le mete turistiche più visitate: prima Hong Kong, Roma 15esima

Terza in Europa, dopo Londra e Parigi, quindicesima in tutto il mondo. L’annuale classifica di Euromonitor sulle mete turistiche più visitate parla chiaro per la città di Roma: il turismo è in leggera crescita, segna certamente un più, ma è troppo poco per contrastare l’ascesa vertiginosa di capitali come Tokyo, ma soprattutto Delhi e Istanbul, che in un anno hanno fatto aumentare gli arrivi dei turisti rispettivamente del 23 e del 16 per cento. Troppo rispetto all’1,8 fatto segnare dalla Capitale italiana, la città che cresce meno tra le prime quindici nonostante il suo immenso patrimonio artistico.

Al primo posto c’è Hong Kong con 29 milioni di presenze turistiche nel 2018, con una crescita pari al 7 per cento in un anno. Al secondo posto c’è Bangkok e al terzo c’è Londra. Parigi è sesta, New York è ottava e Roma, come detto, è al 15esimo posto, perdendo due posizioni tra il 2012 e il 2017 e tre posizioni tra il 2017 e il 2018. Per quanto riguarda le altre italiane, Milano scende al 32esimo posto, Venezia al 41esimo  e Firenze al 47esimo. Roma (con 9.5 milioni di arrivi) e Milano (con 6.3) insieme non raggiungono i numeri di Londra (19 milioni di turisti) e eguagliano quelli di Parigi (15.8).

“L’Italia ha un turismo molto “maturo” e, grazie a città iconiche, numerosissimi siti Unesco e ai suoi leggendari cibi e vini, tende sempre a presentare perfomance sostenute. Nei periodi di alta stagione purtroppo si crea il problema del sovraffollamento specialmente a Roma e Venezia che crea disagi ai turisti e ai residenti. Questo rimarrà una sfida per gli anni a venire con la città lagunare che è diventata uno dei più chiari esempi di città dove si fatica a gestire una crescita sostenibile del turismo”, spiega Wouter Geerts, analista di EuromonitorInternational.

 

Puglia, il miglior spot turistico? Quello del Papa

Uno ‘spot’ per il mare della Puglia è arrivato oggi a sorpresa da Papa Francesco. Nell’udienza con i pellegrini delle diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, e di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che aveva visitato il 20 aprile sui passi di don Tonino Bello, Papa Francesco ha detto parlando a braccio: «Voi conoscete bene la bellezza del mare. Bello il vostro mare, eh? Vi dico una cosa: è il mare più azzurro che ho visto nella mia vita. Bello!».
Francesco ha anche gradito il dono ricevuto, nella stessa udienza, da tre bambini: una grande forma di pane tipico. “Grazie del pane, bel pane per fare un panino», ha scherzato riferendosi probabilmente alle dimensioni della pagnotta.

I muretti a secco pugliesi patrimonio dell’umanità

I muretti a secco italiani e quelli degli altri Paesi europei che hanno presentato la candidatura, sono state aggiunte oggi alla lista dell’Unesco del mondo patrimonio dell’umanità. L’agenzia culturale dell’Onu ha annunciato la novità su twitter mercoledì ringraziando i paesi che hanno fatto la candidatura. L’unesco ha riconosciuto l’importanza dei muri a secco ma soprattutto l’arte con cui sono costruiti con pietre impilate una sull’altra senza utilizzare altro materiale se non terra asciutta.

È una tecnica che risale a tempi preistorici ed è indicativa di un rapporto armonico tra umani e il mondo naturale. Il comitato, che ha vagliato la proposta ha dichiarato che la candidatura è conforme ai criteri di patrimonio culturale intangibile.

Tra questi criteri c’è il fatto che la tecnica è “vivente”, cioè è ancora di uso comune, e il ruolo fondamentale che gioca nella conservazione dell’ambiente e del paesaggio. L’Unesco è rimasta particolarmente impressionata dalla cooperazione internazionale nello scambio delle migliori pratiche per il mantenimento in vita della tecnica.

LE PAROLE DI EMILIANO – «I muretti a secco rappresentano un patrimonio identitario per tutta l’Italia, per il Mediterraneo e per la Puglia in particolare. La Regione si è fatta promotrice insieme ad altre regioni di questa candidatura. La nostra terra, dal Salento alla Capitanata, è incorniciata dai muretti a secco, opere che tracciano il lavoro dell’uomo rispettoso dell’ambiente, testimonianza di una storia contadina antica che mantiene intatta la sua autenticità nel tempo». Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dopo aver appreso che l’Unesco ha inserito «l’Arte dei muretti a secco» nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità. E questo in quanto rappresentano «una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura». L’Italia aveva presentato la candidatura insieme a Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Tra le regioni promotrici della candidatura c’era proprio la Puglia per tutelare una tradizione che ha uno dei suoi punti di forza in Puglia, ma che unisce in pratica tutta la Penisola. “Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l’ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura», evidenzia Emiliano.

«Questo riconoscimento – aggiunge il governatore della Puglia – celebra un elemento della nostra tradizione che identifica i luoghi della nostra memoria e che si tramanda di generazione in generazione. Grazie a Unesco potremo valorizzare ancora di più l’unicità del nostro territorio e far apprezzare tutta questa bellezza ai visitatori e ai turisti che verranno a trovarci da ogni parte del mondo».

«La pietra – sottolinea l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Loredana Capone – è quel «dettaglio» che fa la Puglia. Nel muretto a secco poi racconta tutta la genialità e la fatica, la precisione e la bellezza del lavoro dell’uomo. Nel tempo è rimasta una tecnica di divisione nelle campagne ancora valida e bellissima, che diventa paesaggio. Abbiamo sempre creduto che i muretti a secco fossero un patrimonio unico di storia e di identità locale. Oggi questo riconoscimento ci dà ragione. Vogliamo valorizzare i muretti a secco in Puglia e li metteremo al centro di nuovi itinerari».

Il vicepresidente della Fiavet Innocenti incontra il ministro Centinaio

Il ministro per il turismo Gian Marco Centinaio ha incontrato i vertici della Fiavet nazionale rappresentati dalla Presidente Ivana Jelinic e dal Vice presidente Vicario nonché Presidente regionale pugliese Piero Innocenti. Il ministro ha ascoltato le ragioni della principale associazione di categoria delle Agenzie di viaggio e ha garantito maggiore attenzione e alle tematiche dell’abusivismo e un impegno maggiore nella tutela e salvaguardia delle professioni turistiche. Il ministro ha anche confermato la propria presenza in un immediato futuro in Puglia su esplicito invito del presidente Innocenti,oltre che l’immediata attivazione di un tavolo di concertazione che affronti e definisca le tematiche del comparto turistico. Tavolo al quale parteciperà, in ruolo di interlocutore privilegiato, la Fiavet. “La Puglia – afferma Innocenti – è uno tra i motori dell’ economia turistica  nazionale e merita rispetto ed attenzione. Il ministro ha riconosciuto il nostro ruolo: del resto noi diamo forma ai sogni dei viaggiatori e forniamo loro esperienze uniche. E garantiamo la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro”.

Nella foto, da sinistra il Vicepresidente vicario nazionale e Presidente della Fiavet Puglia, Piero Innocenti e la presidentessa della Fiavet Nazionale, Ivana Jelinic.

I trend di viaggio del 2019

Una recente ricerca su 21.500 viaggiatori provenienti da 29 Paesi ha individuato gli otto trend di viaggio per il 2019. Ecco cosa possiamo aspettarci per l’anno che verrà.

1. Il viaggio come fonte di conoscenza – Nel 2019 saranno sempre di più coloro che vedranno il viaggio come un vero e proprio mezzo di realizzazione personale. Le scelte relative ai viaggi saranno cariche di significato, dal momento che si tenderà sempre più a dare un vero e proprio scopo al proprio peregrinare per il mondo. Oltre la metà dei viaggiatori globali è d’accordo nel dire che viaggiare fornisce preziose lezioni di vita: nel 2019 assisteremo quindi a un aumento di coloro che desiderano imparare qualcosa di nuovo mentre viaggiano, e a un aumento di chi (indipendentemente dalla fascia di età) si propone di fare volontariato o vacanze che servono a migliorarsi.

In particolare, la generazione Z confronterà sempre di più il valore di una costosa istruzione universitaria con le lezioni di vita e gli insegnamenti pratici che possono essere appresi durante i viaggi, specialmente perché le esperienze al di fuori della vita scolastica e lavorativa sono sempre più apprezzate dalle aziende di tutto il mondo. Guardando ai più interessanti tipi di viaggio che abbiano anche uno scopo, il 68% degli intervistati dice che prenderebbe in considerazione gli scambi culturali per sviluppare nuove capacità. Seguono i viaggi all’insegna del volontariato, scelti dal 54% degli intervistati, e le esperienze formative nel campo professionale svolte all’estero, preferite dal 52%.

2. Parola chiave: facilità d’uso – Nel 2019, la facilità d’uso sarà lo standard utilizzato per misurare le innovazioni tecnologiche nel mondo dei viaggi. Negli anni passati si è parlato molto di intelligenza artificiale, realtà virtuale e riconoscimento vocale, ma l’anno prossimo le innovazioni vincenti saranno quelle che potranno offrire queste tecnologie come soluzioni pratiche ai viaggiatori. Alcune applicazioni concrete potrebbero riguardare l’accesso agli alloggi senza chiavi, (usando quindi solo lo smartphone), la creazione di consigli di viaggio personalizzati o l’assistenza di un concierge virtuale che possa comunicare con gli ospiti nella loro lingua.

Tuttavia le innovazioni che ci piaceranno di più non saranno le più futuristiche o le più esotiche. I viaggiatori infatti guardano con più entusiasmo a soluzioni che gli permettano di tracciare i bagagli in tempo reale tramite app per dispositivi mobili o alla possibilità di usare un’unica app per pianificare e prenotare un viaggio e gestire qualunque esigenza possano avere durante il viaggio stesso (indicate entrambe dal 57% degli intervistati). Invece aspetti più “futuristici”, come per esempio la possibilità di usare un mezzo di trasporto senza conducente una volta a destinazione, risultano interessanti solo per il 40% dei viaggiatori. Useremo sistemi e tecnologie estremamente complessi per generare innovazioni semplici da usare, che aiutino i viaggiatori a spostarsi con sempre più fiducia e flessibilità. Nel 2019 la tecnologia sarà sempre più usata per le fasi di ricerca e pianificazione di un viaggio. A quasi un terzo dei viaggiatori di tutto il mondo (il 31%) piace l’idea di avere un agente di viaggio virtuale in casa propria, che possa rispondere alle domande poste tramite comandi vocali. Una persona su cinque vorrebbe inoltre usare tecnologie come la realtà aumentata per familiarizzare con la destinazione prima dell’arrivo.

3. Territori inesplorati – La NASA inizierà la costruzione della sua stazione spaziale lunare nel 2019, con lancio previsto nel 2022, e anche per questo ci saranno sempre più considerevoli investimenti nei viaggi spaziali. A partire dal 2019 continueremo ad ampliare i limiti relativi a dove è possibile viaggiare e, con gli avanzamenti tecnologici, anche il concetto di turismo spaziale non ci sembrerà una cosa poi così lontana. Le aziende che si occupano di viaggi e beni di consumo investiranno per prepararsi a un futuro nello spazio e per rispondere al desiderio di varcare nuove frontiere da parte dei viaggiatori. Quattro intervistati su dieci (il 40%) confermano di essere emozionati all’idea di viaggiare nello spazio in futuro e sono aperti alla possibilità di provare questa esperienza (il 38%). Fino a quando i viaggi spaziali non diventeranno una realtà, questa mentalità dovrà però adattarsi al viaggio tradizionale, traducendosi nel desiderio di spingersi in territori inesplorati qui sulla Terra. Uno degli aspetti che interesserà di più ai viaggiatori sarà la possibilità di soggiornare in fondo al mare (per il 60% degli intervistati). È probabile quindi che il 2019 veda emergere davanti ai nostri occhi nuovi, e in apparenza impossibili, tipi di strutture ricettive.

4. Sempre più personalizzazione – Il 2019 si prefigura come un anno in cui assisteremo a rapidi sviluppi nel modo in cui le informazioni di viaggio vengono consumate. Le vecchie guide di viaggio generiche del passato lasceranno spazio a contenuti brevi, personalizzati e più rilevanti, facilmente integrabili nei feed dei viaggiatori. Un terzo dei viaggiatori (il 34%) vorrebbe qualcuno o qualcosa che si occupasse dell’organizzazione del viaggio e fornisse consigli e suggerimenti, mentre circa due quinti (il 41%) vorrebbe che le aziende del settore usassero tecnologie come l’intelligenza artificiale per dare consigli e suggerimenti in base alle precedenti esperienze di viaggio. Oltre la metà (il 52%) apprezzerebbe innovazioni tecnologiche come guide turistiche digitali, in grado di fornire esperienze davvero fatte su misura. Dal momento che i consigli personalizzati diventano quindi sempre più importanti per poter vivere al meglio ogni viaggio, possiamo aspettarci che i creatori di contenuti si mettano all’opera per distribuire i propri prodotti (sempre più ricchi e professionali) tramite l’intelligenza artificiale, così che i viaggiatori possano usufruirne proprio nel momento di maggior bisogno.

5. Viaggio consapevole – Grazie al crescente interesse globale per questioni come i diritti umani, l’uguaglianza e le condizioni di lavoro, il 2019 vedrà i viaggiatori diventare sempre più consapevoli. Faremo e ci faremo domande sugli assetti sociali, politici e ambientali delle nostre possibili destinazioni di viaggio, prima di decidere dove andare. Al momento, circa la metà (il 49%) dei viaggiatori pensa che le questioni sociali delle possibili destinazioni di viaggio siano un fattore importante nella scelta di una meta, mentre oltre la metà (il 58%) sceglie di non visitare una destinazione se pensa che il viaggio abbia un effetto negativo sulla popolazione locale.

I viaggiatori di oggi cercano sempre più esperienze nuove e autentiche e allo stesso tempo vogliono assicurarsi di viaggiare in sicurezza, a prescindere dal sesso, dall’etnia o dall’orientamento sessuale. Piattaforme come Destination Pride sfruttano molteplici fonti di informazione per fornire ai viaggiatori indicazioni su quanto sia LGBT-friendly la loro destinazione, mentre le mete turistiche stesse e le organizzazioni locali si impegnano sempre di più per supportare al meglio le donne che viaggiano da sole. I dati rivelano che quasi una persona su cinque (il 19%) ha intenzione di partecipare a un evento Pride nel 2019, specialmente i viaggiatori più giovani, dove nella fascia tra i 18 e i 34 la voglia di partecipazione si assesta al 30%.

6. Addio alla plastica – Anche se la questione della plastica monouso continua ad infiammare gli animi, nel 2019 la discussione sull’ambiente avrà un respiro più ampio. I millennial e la generazione Z cercherà di fare esperienze sostenibili una volta raggiunta la propria destinazione di viaggio, mentre i gestori delle strutture ricettive si impegneranno a ridurre l’uso della plastica e a diventare sempre più eco-sostenibili. La schiacciante maggioranza dei viaggiatori globali (l’86%) dice che sarebbe disposta a impiegare parte del proprio tempo in attività che controbilancino l’impatto ambientale del proprio soggiorno, e oltre un terzo (il 37%) sarebbe disposto a raccogliere plastica e spazzatura da una spiaggia o da un’altra attrazione turistica.

Grazie alle domande sulla sostenibilità che viaggiatori sempre più coscienziosi pongono alle amministrazioni e alle strutture ricettive delle mete visitate, vedremo un aumento degli investimenti nelle start-up che si occupano di turismo sostenibile. Il prossimo anno possiamo aspettarci quindi di trovare sempre più start-up e aziende individuali impegnate nella creazione di un nuovo futuro per le destinazioni turistiche del nostro pianeta, sfruttando al massimo le nuove tecnologie.

7. La ricerca delle esperienze – I viaggi basati sulle esperienze sono stati uno dei principali trend del 2018, e il 2019 si spingerà ancora più oltre. “Fare” qualcosa sarà ugualmente importante, se non di più, che visitare una destinazione, e del resto per quasi due terzi degli intervistati (il 60%) le esperienze valgono ormai di più dei possedimenti materiali. Pertanto il 2019 ci vedrà fare incetta di esperienze di viaggio diversificate e autentiche, partendo da dove mangiare e dove dormire per arrivare a come fare shopping o assistere a un evento sportivo, passando per la creazione di momenti speciali che ci portino gioia a lungo dopo la conclusione del viaggio.

Dal momento che non smetteremo certo di condurre vite frenetiche, le esperienze di viaggio ci aiuteranno a ridurre lo stress della vita adulta. Nel 2019, due quinti dei viaggiatori (il 42%) vogliono infatti visitare una destinazione che li faccia tornare bambini. Per rispondere a questa esigenza, le strutture ricettive si doteranno di dettagli allegri e spensierati, come piscine di palline e castelli gonfiabili per venire incontro ai millennial e alla generazione Z, ovvero la fascia di età in cui sono più numerosi coloro che vogliono tornare bambini viaggiando.

8. Sfruttare al massimo le vacanze brevi – Circa la metà (il 53%) dei viaggiatori afferma di voler fare più viaggi nei weekend dell’anno che verrà. Il 2019 si prefigura quindi come un anno con numerosi viaggi brevi fatti di itinerari personalizzati e curati in ogni dettaglio. La filosofia alla base di queste esperienze sarà “less is more”, dal momento che i viaggiatori godranno di esperienze più personalizzate ma concentrate in intervalli di tempo più brevi.

Grazie alle continue innovazioni nel settore dei trasporti, come per esempio maggiori rotte aeree, compagnie con prezzi sempre più allettanti, noleggi auto condivisi sempre più semplici e disponibili on-demand, e mezzi di trasporto sempre più efficienti, i viaggi brevi saranno più vari e personalizzati, e quindi più gratificanti. Assisteremo anche a un aumento nel desiderio di alloggiare in sistemazioni uniche e straordinarie, che offrano la possibilità di vivere con carattere anche la più breve delle vacanze.

Check up fiscale gratuito per le agenzie associate alla Fiavet

L’ufficio fiscale FIAVET Nazionale offre un nuovo servizio gratuito alle Agenzie Viaggi Associate: il servizio di
Check-Up Fiscale per verificare:
– la corretta applicazione della normativa fiscale,
– la corretta gestione delle pratiche in IVA ordinaria ed IVA 74ter,
– la presenza di eventuali criticità o problematiche amministrative e fiscali.
Per poter utilizzare il servizio è necessario inviare i seguenti documenti all’indirizzo mail fiscale@fiavet.it:
– visura camerale recente,
– ultimo bilancio contabile disponibile (non il bilancio riepilogativo, bensì il bilancio dettagliato con
evidenza dei singoli conti di contabilità),
– ultima liquidazione IVA periodica (mensile, trimestrale o annuale) disponibile.
Con i suddetti documenti, gli uffici forniranno un primo e informale parere su:
– eventuali problematiche da risolvere,
– corretta gestione fiscale ed IVA della vostra agenzia viaggi,
– caratteristiche dell’attività svolta, anche in relazione all’andamento di mercato,
– eventuali (ove necessarie) migliorie attuabili e proposte di intervento. I dati trasmessi verranno trattati con la massima riservatezza, saranno utilizzati esclusivamente per le finalità di cui sopra e rimarranno nelle disponibilità di FIAVET nazionale per il solo tempo necessario per l’analisi
proposta.

Italia senza rivali nel campo degli hotel

Un’Italia senza rivali nel campo degli hotel, anche quelli di lusso, e soprattutto regina mondiale dei Bed and Breakfast. Se infatti ai Travelers’ Choice Hotel Awards di Tripadvisor sono ben 125 le strutture italiane premiate e ben 150 i riconoscimenti ricevuti, il B&BCasaPortagioia, a Castiglion Fiorentino (Arezzo), porta il vessillo italiano in cima al mondo classificandosi non solo come miglior Bed and Breakfast italiano ma anche europeo e mondiale.

A Sorrento poi – secondo Tripadvisor – c’è anche il terzo miglior hotel a livello mondiale, primo in Italia e in Europa: è l’hotel Bellevue Syrene ricavato da un’antica villa con la vista sul Golfo di Sorrento. Lo superano solo due eccellenze asiatiche: l’hotel UmaidBhawan Palace Jodhpur, in India (al primo posto) e il Shinta Mani Resort in Cambogia (al secondo).

Esaminando le top 10 europee, si nota la massiccia presenza di strutture italiane, che guadagnano almeno due posti tra le migliori in ogni categoria. Oltre a Casa Portagioia e a Bellevue Syrene in testa alla classifica europea rispettivamente dei B&B e dei migliori hotel, sul podio europeo dei migliori hotel di piccole dimensioni si piazza, in seconda posizione, l’hotel La Minerva a Capri (Napoli), anche sesto a livello mondiale. E l’ospitalità italiana ottiene il podio, in Europa, anche per quanto riguarda i migliori hotel di lusso, dove eccelle l’hotel The Gritti Palace a Venezia, (3/o). Ed è proprio il lusso la categoria in cui l’Italia si piazza meglio, unica nazione con ben 3 hotel premiati nella top 10 europea. Insieme a The Gritti Palace entrano infatti nella top 10 in Europa anche Bellevue Syrene (6/o) e Portrait Firenze (9/o).

Paragonando le top 10 Europa, mondo e Italia della categoria migliori hotel, emerge che la tariffa media più conveniente per soggiornare in uno degli hotel vincitori è proprio quella offerta dalle strutture italiane, con una media di 403 euro rispetto ai 488 euro della media europea e ai 483 euro della media mondiale.

A livello italiano Campania, Trentino Alto Adige e Toscana dominano il podio delle regioni italiane più premiate. Il Trentino Alto Adige conta ben 17 strutture premiate e 20 riconoscimenti, di poco sotto la Toscana con 15 strutture vincitrici e 19 riconoscimenti. Ma è la Campania la vera star dell’edizione del 2016 di questi premi, in testa alla classifica delle regioni più premiate con 22 strutture nelle classifiche e 31 riconoscimenti ricevuti. In particolare la Campania si distingue per il maggior numero di strutture nelle classifiche nazionali dei migliori hotel di lusso (ben 8 strutture nella top 25), degli hotel con miglior servizio (7 hotel su 25) e dei migliori hotel di piccole dimensioni (5 strutture tra le 25 premiate). Il Lazio conquista gran parte della top 25 dei migliori B&Bin Italia, con 8 strutture in classifica. In Emilia Romagna il maggior numero di hotel con migliori tariffe: 7 strutture su 25. Il Trentino Alto Adige è la regione italiana che conta più strutture in assoluto nel ranking italiano dei migliori hotel, ben 6 su 25.

Una conferma sui B&B anche dalla classifica delle “Perfect 10” diBooking.com, ovvero le 10 strutture che hanno ottenuto i migliori punteggi dagli ospiti che vi hanno soggiornato. L’Italia cala il poker con ben 4 strutture: Milazzo con il B&B Re Umberto (al secondo posto), Matera con Ai Terrazzini (al terzo), Lecce con Aedes B&B Il Giardino dei Sogni (al quarto) e Pisa con il B&B Relais Paradise (al nono).

In Puglia i turisti spendono di più

In Puglia la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 21,3% nel giro di 10 anni e del 10,4% nell’ultimo anno. Secondo l’Osservatorio di Best and Fast Change, tra i principali cambiavalute d’Europa, nel 2017 i visitatori stranieri hanno contribuito alle entrate turistiche della regione con 615 milioni di euro, ovvero 58 milioni in più rispetto al 2016*.

“I volumi di valute cambiate – spiega Fabrizio Signorelli, amministratore unico di Best and Fast Change, che ha uno sportello nell’aeroporto di Bari – dimostrano che la Puglia è amata soprattutto dai viaggiatori di Regno Unito e USA. In particolare il dollaro statunitense negli ultimi dodici mesi ha fatto registrare un’impennata del 62% ai nostri sportelli pugliesi, diventando la divisa più scambiata nell’arco del 2018”. A dispetto degli effetti della Brexit, i flussi turistici dalla Gran Bretagna restano in crescita: +24% per valore scambiato e +12% per numero di operazioni completate.

In valore assoluto, alle spalle di dollaro USA e sterlina, sono rispettivamente fiorino ungherese, leu rumeno e corona ceca le divise più cambiate. Ma la valuta protagonista della maggiore ‘accelerazione’ è lo yen giapponese, in base ai dati dell’Osservatorio Best and Fast Change: “Nell’ultimo anno le transazioni che hanno riguardato la moneta nipponica sono cresciute in valore addirittura del 332% – afferma Signorelli –. Un chiaro segno che la Puglia è meta di un turismo sempre più internazionale, che coinvolge anche il Far East”. In Puglia sono attivi in totale quattro uffici di cambiavalute, di cui due a Bari, uno a Lecce e uno a Taranto.

 

Aeroporti di Puglia, segno positivo anche a ottobre

Nello scorso mese di ottobre i passeggeri in arrivo e partenza nei due aeroporti di Bari e Brindisi sono stati poco più di 695mila, il 12,8 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2017. Di questi, 253mila circa sono stati i passeggeri di linea internazionale (+20,8 per cento) e 431mila (+8,4 per cento) quelli di linea nazionale.
Ne dà notizia Aeroporti di Puglia (Adp) sottolineando che se la crescita del traffico internazionale si è attestata su valori in linea con l’andamento sin qui registrato, il dato di ottobre evidenzia, altresì, l’ottimo andamento della linea nazionale che registra un sensibile miglioramento rispetto ai mesi scorsi, in particolare per l’aeroporto del Salento di Brindisi che, con 160mila passeggeri circa, ha registrato un incremento del 10,4 per cento.
Su base annua, su Bari e Brindisi, i passeggeri in arrivo e partenza sono stati oltre 6,43 milioni, in crescita del 7,1 per cento rispetto ai 6 milioni dello stesso periodo del 2017. Anche in questo caso di particolare interesse, rileva Aeroporti di Puglia, è il dato riferito alla linea internazionale che, con 550mila passeggeri su Brindisi e 1,8milioni circa su Bari, cresce rispettivamente del 20,4 per cento e del 18,6 per cento.
“Il quadro che emerge dalla lettura dei dati di ottobre, un mese solitamente meno performante sul fronte turistico – commenta il presidente di Adp, Tiziano Onesti – è emblematico delle ottime performance dei nostri aeroporti. Emerge, soprattutto, come in armonia con le politiche attrattive poste in essere dalla Regione, il costante impegno di Aeroporti di Puglia finalizzato alla crescita dei collegamenti, specie internazionali, stia incidendo in maniera positiva sul processo di destagionalizzazione dell’offerta che, a mio avviso, può rappresentare la nuova sfida a cui è chiamata l’industria del turismo pugliese”.