Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Grecia, Egitto, Israele e Turchia. Sono questi i siti archeologici subacquei dell’Itinerario Culturale Europeo “Mediterranean Underwater Cultural Heritage” che sarà presentato il 26 novembre nella Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Gli otto siti vogliono proporsi come Itinerario Europeo del Patrimonio Culturale Subacqueo del Mediterraneo: dalla Baia Sommersa nei Campi Flegrei e il Parco Sommerso di Gaiola in Campania, fino alle Isole Egadi, Pantelleria, Plemminio e Ustica in Sicilia e ai siti di Egnazia, Isole Tremiti, San Pietro in Bevagna in Puglia, per finire la parte italiana a Capo Rizzuto, in Calabria. L’itinerario si allarga poi a tutto il Mediterraneo con le immersioni a Pavlopetri e Peristera in Grecia, ad Alessandria d’Egitto fino a Cesarea Marittima, in Israele, per concludersi a Kizlan, in Turchia.
L’itinerario rappresenta una risorsa chiave per il turismo responsabile e sostenibile, rispondendo ai requisiti richiesti dal Consiglio d’Europa e con la considerazione che ci sono ancora pochi siti attrezzati e fruibili al pubblico, sia in Italia che nel resto del Mediterraneo. La richiesta di certificazione al Consiglio d’Europa ha, dunque, l’obiettivo di mettere in luce le potenzialità del turismo archeologico subacqueo, che può offrire al viaggiatore un’esperienza inedita nel segno dell’archeologia. La candidatura nasce da un’intuizione di Ugo Picarelli, direttore e fondatore della BMTA: “L’itinerario – spiega – colma un vuoto, perché tra i 45 attualmente certificati non ce n’è uno dedicato all’archeologia.
Grazie all’archeologo Sebastiano Tusa, che nel 2004 ha istituito la Soprintendenza del Mare in Sicilia, ho compreso le grandi potenzialità di sviluppo turistico ed economico offerte dal patrimonio sommerso”.
Sulla valorizzazione dei siti di archeologia sommersa punta anche l’archeologa Lina Mendoni, ministro della Cultura e dello Sport della Grecia, che sarà a Paestum per ricevere il Premio “Paestum Mario Napoli”. “Il patrimonio archeologico subacqueo in Grecia – spiega – è enorme e valorizzarlo è uno degli obiettivi principali del Ministero della Cultura e dello Sport greco che negli ultimi anni, in collaborazione con gli enti locali, ha avviato una campagna di valorizzazione e riqualificazione dei siti archeologici subacquei in varie zone del Paese. Lo scopo della campagna è di rendere i siti sottomarini, sia vicino alla costa che in mare aperto, accessibili e attraenti non solo per la comunità subacquea ma anche per il grande pubblico.
Pavlopetri e Peristera sono due siti in cui sono già state realizzate le necessarie opere infrastrutturali, nell’ambito di progetti pilota volti a rendere accessibile a tutti i due siti, anche attraverso sistemi di imaging digitale”. Il ministro ellenico ha, poi, sottolineato: “Sostenibilità, sviluppo controllato e distribuzione uniforme dei flussi turistici durante tutto l’anno, e non su base stagionale, sono i principi chiave delle politiche attuate dal Ministero della Cultura e dello Sport ellenico. Questo è particolarmente vero per i siti costieri e sottomarini che sono per natura più vulnerabili e sono sempre più minacciati dagli effetti dei cambiamenti climatici”.