A poco più di un mese dall’entrata in vigore della nuova direttiva Ue sui pacchetti turistici, emergono già i primi problemi per le agenzie di viaggio, oltre che per i consumatori.
La nuova disposizione contenuta nel codice del turismo permette infatti all’acquirente di un pacchetto che comprenda almeno due servizi turistici, di poterlo cedere con preavviso di almeno 7 giorni prima della partenza, pagando le eventuali spese. Molte compagnie aeree, però, non consentono di effettuare il cambio nome sui voli acquistati o pretendono a pochi giorni dalla partenza somme esorbitanti per farlo. Comportamenti che impediscono o rendono difficile il compito dell’agenzia di ottemperare a una disposizione di legge e a un diritto del cedente e del cessionario del pacchetto turistico.
A fronte di questa difficoltà, la Fiavet nazionale ha inviato una lettera a Iata e compagnie aeree, e per conoscenza alMinistero dei Trasporti, del Turismo e all’Enac perchè vigilino sull’attuazione della nuova direttiva.
“La norma – afferma il vicepresidente nazionale vicario della Fiavet Piero Innocenti – al momento è di difficile applicazione ed è eccessivamente onerosa per i nostri clienti. Faccio un esempio: Ryanair, una tra le compagnie aeree che ha recepito immediatamente le nuove direttive chiede, per il cambio del nominativo, una somma a forfait di 150 euro. Non è poco, per un vettore che fa dei costi contenuti il suo cavallo di battaglia. E parliamo di un solo biglietto: immaginate quanto potrebbe venire a costare la cessione di un viaggio che preveda l’emissione di più ticket per raggiungere le destinazioni scelte dal cliente. La Fiavet si sta battendo e si batterà in ogni sede in difesa dei consumatori: le agenzie di viaggio hanno tutto l’interesse non solo ad applicare le leggi, ma anche a tutelare il cliente consentendogli di fare le proprie vacanze al miglior prezzo possibile.”